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domenica 8 aprile 2007

riscaldamento ambientale

L'effetto serra avrà conseguenze disastrose nei prossimi decenni. Cosa si può fare. SubitoQuando il tempo meteorologico da tipico argomento da ascensore diventa oggetto di dibattito tra scienziati di tutto il mondo riuniti sotto la bandiera dell'Onu, c'è di che preoccuparsi. E' di questi giorni la pubblicazione del Rapporto intergovernativo sui cambiamenti climatici alla conferenza di Bruxelles del Gruppo intergovernativo di esperti sull’evoluzione del clima (Giec). Con lo scenario che presenta c'è poco da stare allegri: all'attuale ritmo di produzione di gas serra, la temperatura della superficie terrestre crescerà di oltre 6 gradi nei prossimi cento anni. Questo vuol dire fenomeni catastrofici di tutti i tipi: inondazioni e siccità, chilometri di costa ingoiati dal mare che si alza per lo scioglimento della calotta polare, fenomeni tropicali (uragani ecc.) anche nelle zone temperate come il Mediterraneo. I primi effetti si sentiranno già tra 20 anni soprattutto in Asia e in Africa, il che significa imponenti flussi migratori verso i paesi ricchi con i conseguenti problemi sociali e demografici.
Che il problema stia diventando urgente lo si capisce anche da un altro indizio: la classe politica comincia ad occuparsene e a produrre leggi a riguardo. Negli ultimi tempi sono diversi i provvedimenti che mirano alla riduzione dell'inquinamento. Innanzitutto incentivando i consumi energetici alternativi. Non è molto ma è un inizio.

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