La pubalgia del calciatore
di L. Melli - Copyright by THEA 2005
La pubalgia è uno degli infortuni da sovraccarico che colpiscono spesso i calciatori; il termine tecnico più corretto sarebbe quello di sindrome retto-adduttoria in quanto sono funzionalmente coinvolti gli addominali (retto, obliqui, trasversi), gli adduttori (brevi, lunghi e grandi adduttori) e/o altri muscoli del bacino (pettineo e piramidale). La maggior facilità con la quale si infortunano i calciatori sembra sia dovuto alla tipologia di gioco, fatta di azioni esplosive (scatti, salti, cambi di direzione, ecc.) che provocano un'elevatissima sollecitazione delle strutture osteotendinee della regione pubica.
Come tutte le patologie da sovraccarico, la causa scatenante è l'allenarsi (o giocare) in condizioni di affaticamento;
tra le altre condizioni che ne possono facilitarne l'insorgenza è opportuno ricordare:
Scarso equilibrio tra i gruppi muscolari che si inseriscono nel pube (in particolar modo tra addominali ed adduttori).
Maggior debolezza dei muscoli adduttori rispetto agli altri muscoli della coscia e del bacino.
Iperlordosi e rigidità delle vertebre lombari.
Soprappeso.
Calzature inadatte e terreni troppo rigidi.
Altri dimorfismi degli arti inferiori.
È da tenere in considerazione che con il termine sindrome retto-adduttoria si intende un'insieme di problemi vari con, in comune, il dolore localizzato principalmente nella regione pubica.
La diagnosi e il trattamento sono discusse nell'articolo della pubalgia; vista la grande difficoltà nel trattamento (in particolar modo quando raggiungono stadi molto dolorosi),
la tempestività è l'elemento principale per una risoluzione veloce e rapida di una sindrome retto-adduttoria.
Altro fatto importante, per i soggetti facilmente soggetti a questo tipo di problemi, è la prevenzione; molte volte però i giocatori (ai fini della prevenzione) si limitano solamente a posture che permettono di allungare gli adduttori. Questo tipo di comportamento ha 2 difetti principali:
Queste posture sono esercizi di allungamento muscolare che, se fatti in maniera errata, possono condurre a tutti i problemi tipici dello stretching svolto in maniera scorretta.
Si limitano alla prevenzione di una sola delle possibili cause della pubalgia, cioè la limitazione della flessibilità degli adduttori.
Da questi punti è possibile comprendere come la prevenzione delle sindromi-retto adduttorie, per la maggior parte dei giocatori a livello dilettantistico, sia inesistente.
Strategie di prevenzione per le sindromi retto-adduttorie
In base alle conoscenze attuali è difficile stabilire una linea di prevenzione che possa essere efficace per tutti, viste le diverse cause che possono dare origine alla pubalgia.
Il giocatore deve essere l'attore principale della prevenzione di questo infortunio;
deve avere il coraggio e il buon senso di fermarsi nel momento in cui insorgono i primi fastidi cercando di limitarsi a quelle attività che non evochino dolore o fastidio.
Se il fastidio persiste è necessario rivolgersi a personale competente prima che la situazione diventi grave e vengano compromessi mesi di allenamento.
Altre linee guida che possono, in alcuni casi, aiutare nella prevenzione della pubalgia sono:
Effettuare periodicamente (almeno 2 volte alla settimana) un efficace potenziamento della muscolatura addominale; una volta alla settimana andrebbero potenziati anche gli ischio-crurali.
Svolgere un continuo programma di allungamento della base posteriore del tronco (la zona lombare) e degli ischio-crurali preferendo, per questi ultimi, il metodo Wharton.
Prestare particolare attenzione al riscaldamento prima di ogni seduta di allenamento e di ogni partita; questo, deve comprendere diverse andature (dopo almeno 8-10' di corsa lenta) come skip (corsa a ginocchia alte), corsa calciata dietro, adduzioni/abduzioni delle gambe, scivolamenti laterali, corsa laterale a gambe incrociate, galoppi laterali, ecc.
Esercizi di propriocettività con pedane instabili (possibilmente a base larga) e in posizioni diverse; questi migliorano la sensibilità e il reclutamento dei muscoli stabilizzatori, compresi quelli coinvolti nelle sindromi retto-adduttorie. Gli esercizi per la propriocettività inoltre possono essere efficaci anche per la prevenzione delle lesioni al legamento crociato anteriore e delle distorsioni alla caviglia.
Apprendere in maniera corretta le tecniche di stretching preferendo quello dinamico (non balistico); le posture andrebbero evitate (per i motivi prima esposti) prima dell'allenamento e in condizioni di affaticamento.
Strategie di prevenzione avanzate
Se le recidive sono frequenti, malgrado un corretto programma di prevenzione è consigliabile:
Rivolgersi ad un posturologo, verificare eventuali paramorfismi o dimorfismi ed attuare eventuali correzioni.
Attuare un programma di rafforzamento muscolare generale, con una particolare attenzione al potenziamento eccentrico degli adduttori. La funzionalità degli esercizi eccentrici è gia stata dimostrata per le tendinopatia al tendine d'Achille; l'utilità di questo metodo anche per la prevenzione della pubalgia nasce dal fatto che sembra che spesso la causa scatenante della pubalgia sia una distrazione muscolo-tendinea in prossimità dell'inserzione del pube. Queste esercitazioni eccentriche (affondi laterali, uso di elastici, ecc.) per gli adduttori (le cui modalità biomeccaniche sono ovviamente diverse da quelle della tendinopatia all'achilleo) devono comunque essere effettuate sotto la supervisione di personale esperto e qualificato.
giovedì 3 maggio 2007
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